Viale delle Cascine 152/F, 56122 Pisa – Italia
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|inGli ultimi studi effettuati recentemente evidenziano una correlazione tra la tipologia di alimentazione e i dati d’infertilità o dilatazione dei tempi di successo di una gravidanza.
Così come pare dimostrato il legame di connessione con il fattore età di comparsa della menopausa.
Recentemente pubblicato da Human Reproduction, si è infatti concluso un periodo di studio su quasi 6000 donne del Regno Unito, Nuova Zelanda e Australia, convocate nello studio Screening for Pregnancy Endpoints (SCOPE) dal 2004 al 2011, delle quali sono stati analizzati abitudini alimentari, stile di vita e probabilità di concepimento e fertilità.
I risultati dello studio mettono in correlazione donne con abitudine di mangiare cibi sani e variati - in particolare frutta - rispetto a donne che mangiano fast food più volte durante la settimana.
Pare confermato che le donne che più frequentemente mangiano il cosiddetto “cibo spazzatura” (patatine fritte, pollo fritto, hamburger) impiegano in media un mese in più nel concepire, rispetto a chi segue una dieta più sana e variata.
La comparazione fra donne con abitudine a consumare frutta solamente da una a 3 volte al mese, rispetto alle altre, sottolinea l’aumento nel rischio di infertilità fino al 12% e addirittura fino al 16% nelle donne che dichiaravano di mangiare fast food 4 o più volte a settimana.
Parallelamente uno studio inglese, pubblicato su Journal of Epidemiology and Community Health ha preso in esame oltre 14 mila donne residenti in Gran Bretagna, a distanza di 4 anni dal primo screening, evidenziando chi di loro era andata in menopausa fisiologica (non indotta da cure, farmaci o interventi chirurgici). I risultati dello studio indicano che le donne che mangiano cibi quali pesce grasso e legumi freschi (piselli e fagioli, ad esempio) vanno in menopausa più tardivamente - addirittura fino a tre anni dopo - rispetto alle donne che consumano prevalentemente fast food o cibo raffinato.
Lo studio conclude affermando che alcuni gruppi di alimenti (pesce grasso come salmone, sgombro e sardine, nonché legumi) uniti con specifici nutrienti (Vitamina B6 e zinco) sono individualmente predittivi di una menopausa naturale ad età fisiologica.
Il fattore età della menopausa fisiologica è elemento di attenzione per donne in età riproduttiva, poiché sia una menopausa precoce sia una menopausa tardiva può avere implicazioni per la salute, specialmente in casi in cui ci sia un’anamnesi familiare positiva per alcune complicanze legate a questa fase.
Di solito infatti una menopausa precoce si associa ad un aumentato rischio di patologie cardiovascolari e ad una ridotta densità ossea ed altre complicanze correlate.
Contrariamente, una menopausa tardiva può essere associata ad un aumentato rischio di patologie tumorali (endometrio, mammella, ovaio).
Solo pochi studi fino ad oggi si sono concentrati sull’analisi della correlazione dieta/menopausa.
Questi dati rilevano quindi un nuovo elemento: l’importanza di considerare il fattore dieta - oltre ad altri legati allo stile di vita, come il fumo e l’obesità - come parte essenziale nella salute della donna, sia essa alla ricerca di una gravidanza o in età vicina a quella della menopausa.