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Alimenti Sani - Frutta e Cereali
30 Lug 2019

Alimentazione - Abitudini e analisi

Da un’analisi sistematica del consumo di alimenti, condotta tra il 1990 e il 2017 in 195 paesi, è emerso che 11 milioni di decessi e 255 milioni di danni alla salute (quantificabili in riduzione degli anni di vita o *DALY – “disability-adjusted life-years”) potrebbero essere direttamente attribuibili a fattori di rischio alimentare, con le malattie cardiovascolari al primo posto tra le cause dei decessi legati all’alimentazione.

In particolare, dei 15 fattori di rischio analizzati nello studio, i tre seguenti sarebbero quelli direttamente riconducibili a malattie e decessi, indipendentemente dall’età, dal sesso e dallo sviluppo socio-demografico del luogo di provenienza:

  • Alto apporto di sodio (i livelli ottimali non dovrebbero superare i 3, massimo 5 grammi al giorno)
  • Basso apporto di cereali integrali (livello ottimale 125/150g al giorno)
  • Basso apporto di frutta (livello ottimale 250/300g al giorno)

Tra gli altri fattori presi in considerazione per l’analisi ci sono anche il basso apporto di latte, l’alto apporto di carni rosse e carni processare, l’alto apporto di zuccheri e bevande zuccherate e infine le diete povere di calcio, acidi grassi polinsaturi e acidi grassi omega-3.

Uno dei principali obiettivi dell’analisi (Analysis for Global Burden of Disease Study 2017) è infatti proprio quello di creare consapevolezza e fornire un quadro completo dell’impatto dell’alimentazione sulla mortalità e morbilità (cioè il numero dei casi di malattia registrati durante un periodo, in rapporto al numero complessivo delle persone prese in esame) delle malattie non trasmissibili (NDC): migliorare la propria dieta potrebbe prevenire, potenzialmente, un decesso su cinque a livello globale.

Dallo studio è emerso anche un altro risultato interessante e cioè che il consumo di quasi tutti i cibi e nutrienti importanti per la nostra salute è stato subottimale nell’anno 2017.
Le differenze più importanti riguardano i livelli ottimali, confrontati con i livelli reali, dell’assunzione di semi e frutta a guscio, latte e cereali integrali (ne vengono consumati rispettivamente solo il 12%, 16% e 23% dei livelli ottimali).
In parallelo, il consumo di cibi dannosi come le bevande zuccherate, le carni rosse e le carni processate era al di sopra dei livelli consigliati.

*Il Disability-adjusted life year o DALY (attesa di vita corretta per disabilità) è una misura della gravità globale di una malattia, espressa come il numero di anni persi a causa della malattia,
per disabilità o per morte prematura

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